Prima di iniziare a parlare di attività e strategie Marketing, tecniche avanzate per la vendita online, UX e tanto altro, è bene fare una checklist per chi ha già un Ecommerce e per chi ha intenzione di crearlo, così da definire le basi essenziali per la vendita online anche senza mettere un solo euro in advertising, assoldare esperti o creare un team a supporto dedicato.
Insomma, che sia per te un ripasso o un nuovo capitolo da approcciare, ti trovi davanti ad un concentrato di informazioni uniche e di altissimo valore da cui prendere appunti e spunti, e far partire una strategia per il tuo negozio online ad altissimo livello.
Questa checklist, già da sola, è in grado di permettere ad un brand di creare il proprio ecommerce, portarlo alla visibilità minima online e mettere le basi per azioni future (su cui troverai prossimamente degli approfondimenti dedicati).
Questi contenuti sono dedicati al settore dell’Abbigliamento, Scarpe ed Accessori nel mondo Moda e Fashion (sia esso di lusso e non) e sono utili per un imprenditore ancora indeciso sul digitale o intenzionato a saperne di più in maniera approfondita, oppure ad un manager già dedicato alla gestione digitale del proprio brand.
Metodo di utilizzo:
La checklist che troverai di seguito è stata studiata per essere utilizzata in maniera sequenziale, in ordine di importanza delle azioni utili per poter dire “ho un ecommerce” senza sfigurare con i “grandi”.
Innanzitutto prenditi i tempi giusti per studiarti questa risorsa. Sono una decina di pagine di Word quindi ritagliati del tempo operativo per metterci testa e annotazioni così da rendere questa sessione efficace per te e le tue prossime decisioni. Io fossi in te mi stamperei il tutto e prenderei note per generare nuovi spunti e miglioramenti da implementare da subito.
Scorri punto per punto e fermati immediatamente se lo step in cui ti trovi non è mai stato gestito prima d’ora, oppure manca di qualche azione specifica rispetto alle best practices che riceverai. E’ decisamente meglio sistemare le fondamenta del palazzo che stiamo costruendo sin da subito, o fare una veloce ristrutturazione se è già stato costruito, piuttosto che trovarsi sulla cima del grattacielo e scoprire che sta crollando tutto a partire dal basso.
Ecco quindi i punti principali della mia checklist di attività fondamentali per poter avviare e mettere in sicurezza le basi di un e-commerce per il settore Fashion:
- Hai gia un ecommerce?
- Tutti i tuoi prodotti sono “vendibili”?
- Parli in Inglese ed Italiano?
- Il tuo ecommerce è correttamente utilizzabile su dispositivi Mobile?
- La tua unicità si nota a prima vista?
- Stai raccogliendo gli utenti in un database?
- Stai tracciando correttamente i tuoi dati più importanti?
- Stai gestendo in maniera corretta la visibilità sui motori di ricerca?
- Stai vendendo “worldwide”?
- Hai un contatto per problemi di customer care?
Hai gia un Ecommerce?
Può sembrare la domanda più stupida del mondo se sei tra i marchi che hanno già un ecommerce attivo per il proprio brand, ma sapevi che oltre il 38% dei brand fashion italiani non ha ancora un negozio online? Si parla di centinaia di brand, quindi la domanda è meno scontata di quanto pensi.
Se hai già un’ecommerce attivo allora passa oltre.
Se invece fai parte di quel 38% e sta iniziando a valutare l’apertura di un ecommerce per il tuo brand ma non sai come fare o sei spaventato dalla complessità di questa attività, ti consiglio di continuare a leggere e se sarai un po’ più convinto alla fine della lettura magari puoi contattarmi per aiutarti personalmente nel fornirti le informazioni decisive per aprire finalmente il tuo negozio online e renderlo una parte fondamentale del tuo business futuro.
Come iniziare a creare il proprio Ecommerce?
Poter dire “ho il mio e-commerce” vuole dire:
Avere una piattaforma che permetta di acquistare direttamente online i tuoi prodotti (quindi attivando una o più modalità di pagamento digitali).
Niente “visita uno dei negozi fisici”, ”fatti richiamare”, ”contattaci”, ”metti un like” su delle schede prodotto “finte”.
Avere una piattaforma e-commerce dedicata solamente al tuo marchio
Quindi niente link dal tuo sito istituzionale ad uno shop amico multibrand che ti sta facendo il favore di vendere per tuo conto i tuoi prodotti ma con il suo logo, il suo nome e soprattutto prendendosi i tuoi clienti (sorpresa: i dati rimangono a lui) e forse spillandoti un pò di soldi derivanti da costi di gestione e vendita.
Devi necessariamente avere una piattaforma che abbia il tuo logo, il tuo nome, che salvi i dati dei tuoi clienti all’interno dei tuoi sistemi e che transi il fatturato direttamente nelle tue casse.
Avere direttamente o indirettamente la gestione della piattaforma.
Ovvero se non puoi permetterti di avere un e-commerce manager, o un team dedicato alla gestione ordinaria del tuo negozio online, ti puoi far supportare da diverse agenzie “e-commerce provider” che hanno la capacità di poter fare tutto per te mettendoti a disposizione le loro risorse in cambio di un costo fisso mensile o di una percentuale delle vendite che andrai a generare (naturalmente se il tuo marchio parte da zero la prima opzione sarà l’unica offerta da questi provider).
La soluzione migliore è sicuramente farsi aiutare dall’esterno sino a che non sarai pronto a costruire il tuo team e la tua struttura, dando al 100% la gestione in esterna e una volta che i volumi di vendita faranno diventare una struttura minima profittevole sarai pronto a portarti a casa alcune delle competenze ed attività che potrai seguire internamente. Se vuoi scoprire chi sono i migliori Ecommerce Service Providers dedicati al mondo della Moda ti suggerisco di leggere questa analisi che ho preparato sul tema.
Se invece hai a disposizione una o più persone che possono gestire l’ecommerce per te allora potrai costruire il tuo ecommerce in casa con soluzioni a basso costo e di immediata gestione (il mio suggerimento è di attivare Shopify, che risulta economica, chiavi in mano e al top tra le tecnologie più utilizzate per vendere online) oppure valutare un agenzia web che possa disegnare per te il tuo ecommerce, implementarlo tecnicamente e fornirlo chiavi in mano per la tua gestione ordinaria (anche in questo caso l’opzione suggerita per iniziare è Shopify, su cui in futuro tratterò nello specifico). Se vuoi scoprire quali sono le piattaforme Ecommerce più utilizzate nel mondo del fashion ti rimando ad un analisi dedicata.
La logistica per il tuo ecommerce
Anche in questo caso hai differenti opzioni. Se hai le capacità interne la soluzione ottimale è stoccare i prodotti nel tuo magazzino, connesso tecnologicamente con la piattaforma di ecommerce (così da sincronizzare automaticamente il personale del magazzino all’arrivo di nuovi ordini e iniziare le procedure di pick&pack), in alternativa puoi gestire il tuo ecommerce “a mano” ovvero scaricare ogni giorno la lista degli ordini in ingresso e far procedere la persona o team dedicato in maniera manuale all’operazione di prelievo prodotto, impacchettamento e spedizione.
Ultima opzione, se il tuo ecommerce viene gestito da un ecommerce provider potrai beneficiare del loro magazzino e team di logistica che gestirà al 100% le operazioni a fronte dell’invio dello stock ad inizio stagione, durante le fasi di restock o di drop “in-season”. In questo caso si regola la merce con un’accordo tra te e l’ecommerce provider in modalità conto-vendita/conto-visione con reso della merce invenduta a fine stagione o entro il periodo massimo di stoccaggio permesso dalla legge (solitamente 12 mesi).
Queste (lo ripeto ancora a scanso di dimenticanze) sono le attività essenziali per poter avere come dicono i giovani smanettoni “up & running” la tua piattaforma di ecommerce dedicata e gestita.
Risorse correlate sul tema piattaforme Ecommerce:
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Tutti i tuoi prodotti sono “vendibili”?
Sembra una banalità ma non è così raro che a metà o fine stagione ci si accorge che qualche prodotto presente a stock in magazzino non è mai stato messo in vendita in qualche parte del mondo o addirittura in tutto il mondo perché mancano le immagini, le traduzioni, le descrizioni tecniche oppure perché ci si è dimenticati di pubblicarlo all’interno della piattaforma ecommerce.
Trova il tempo per fare ogni mese (o a seconda dei drop di collezione in ingresso, con più frequenza) la quadratura delle SKU presenti a magazzino e di quelle online pubblicate. E’ un lavoro di mezz’oretta se i file del magazzino e del catalogo prodotti dell’ecommerce sono facilmente esportabili, un po’ di lavoro di gomito attraverso Excel e il suo CERCA.VERT e potrai dormire sereno anche per questa notte.
In aggiunta, ti consiglio di fare 2-3 volte a settimana dei test a campione per vedere se i prodotti si vedono correttamente (senza immagini bucate o senza descrizioni di prova visibili), se le eventuali traduzioni sono visibili nelle varie lingue. Puoi prendere un listato prodotti al giorno e fare un rapido scroll dei prodotti e aprirne qualcuno random per controllare anche i dettagli aggiuntivi nella loro interezza. In questo modo dovrebbe ridursi la casistica del “da quando abbiamo questo errore? Non lo so”.
Il Mio Suggerimento Personale per Te: metti nel tuo calendario (Gmail o del provider della tua mail) un evento ricorrente in agenda che ti ricordi quando è il momento di fare questi check così che il tuo tempo in agenda sarà già bloccato per mesi a venire e non avrai scuse per far mantenere in ordine il tuo negozio online.
Parli in Inglese ed Italiano?
So bene che le traduzioni costano un sacco di soldi per il mondo fashion (dato che ogni 6 mesi se ne butta via la maggior parte) ma sono la chiave per poter migliorare le vendite per i paesi che non padroneggiano la lingua italiana o l’inglese.
Il mio consiglio è di avere il proprio ecommerce (e tutta l’area “istituzionale”) in inglese, così da poter partire in maniera universale in tutto mondo, e in Italiano ovvero la nostra lingua madre, che farà da punto di partenza in fase di traduzione (non penso che si partirà dall’inglese per tradurre in italiano) e quindi sarà già pronta come lingua aggiuntiva.
Ci tengo a ribadire che anche le sezioni istituzionali, di customer care, di account, di contatto via mail, di email marketing e di marketing devono essere in duplice lingua per offrire un’esperienza verso il cliente univoca e non in versione “dalmata” (sito IT e EN, newsletter solo EN, customer care risponde solo in IT).
Un altro consiglio è partire con queste due specifiche lingue sino a che non vedrai dai dati di vendita che emergeranno specifici paesi (o aggregati accomunati da una specifica lingua) che possono “permettersi” di avere una lingua dedicata e quindi andar a produrre le traduzioni necessarie. Una volta che recuperi i costi delle traduzioni in inglese dal tuo storico (perché lo hai già fatto e lo devi manutenere per ogni nuova collezione) allora potrai stimare anche per questa nuova lingua il costo da dover affrontare e rapportarlo al volume di vendita che stai ricevendo da quello specifico paese per decidere se l’investimento sarà in perdita oppure rimarrai profittevole. E’ vero che tradurre in spagnolo rispetto all’inglese può migliorare le vendite in Spagna e Sud America ma è altrettanto vero che se i costi sono di qualche migliaio di €/anno per le traduzioni e gli stessi € li stai fatturando ora forse è meglio che le vendite aumentino ancora un po’ prima di fare il grande passo.
Anche in questo caso se non sai a chi rivolgerti contattami così da indirizzarti verso la miglior soluzione di traduzioni professionali per darti una qualità eccellente rispetto al mondo fashion e costi competitivi rispetto al mercato.
Il tuo ecommerce è correttamente utilizzabile su dispositivi Mobile?
Altra ovvietà ma non troppo. Sei sicuro al 100% che tutte le funzionalità presenti sul tuo sito sono funzionali alla visualizzazione ed utilizzo su smartphone? Ad esempio, pagine di Lookbook sul sito istituzionale sviluppate con effetti o template particolari, grandezza di link e pulsanti per poter essere premuti da un dito e non dal puntatore di un mouse, grandezza del testo, apertura ed utilizzo dei menu, pesantezza delle pagine ed immagini. Questi sono alcuni esempi.
Sappi che ormai l’utilizzo online è sopratutto da dispositivi Mobile e quindi il tuo approccio dovrebbe essere “Mobile First”.
Ti consiglio questo metodo di controllo: apri il tuo sito dal PC Portatile (o da PC Fisso) apri la homepage, e fai lo stesso dal tuo cellulare in simultanea. Inizia a guardare se tutto ciò che trovi sul PC è presente anche su mobile. Controlla che su mobile sia tutto facilmente utilizzabile e consultabile come da desktop, senza blocchi, problemi o non funzionamenti. E continua per tutte le pagine del tuo sito istituzionale ed ecommerce. Compreso il customer care, compresa l’area di account, compreso lo store locator, e senza dimenticarti del carrello. Devi arrivare ad essere certo che la tua esperienza di utilizzo sia fluida per te, così da avere almeno uno standard minimo da applicare al tuo ecommerce. In futuro ci si preoccuperà di alzare questi standard, ma ora stiamo facendo azioni basiche.
Sul tema Mobile potremmo parlarne per mesi, quindi per ora ti do solamente queste informazioni essenziali, in attesa di parlarti di questo argomento in maniera più specifica e approfondita.
La tua unicità si nota a prima vista?
Quando ho redatto l’analisi “Quanti brand fashion italiani hanno un e-commerce?” ho scoperto che in Italia sono presenti oltre 880 marchi di abbigliamento ed accessori. Sicuramente alcuni di questi brand vendono gli stessi prodotti (ad esempio “camice da uomo eleganti”) e quindi cosa differenzia un marchio dall’altro per permettere al possibile cliente di scegliere senza basarsi sul prezzo?
Il tuo brand sicuramente ha già un suo punto di forza, un fattore unico che lo differenzia dal resto dei suoi competitors. Lo stai comunicando in maniera adeguata all’interno del tuo ecommerce e nella homepage del tuo sito?
Ad esempio, se vendo “Camicie da Uomo Eleganti prodotte solamente in lino ecologico” allora potrò puntare proprio su quest’ultimo aspetto in modo da permettere in 1 minuto dall’ingresso sul sito di far capire cosa vendo e perché è qualcosa di unico ed introvabile da qualsiasi altro marchio, e di incentrare tutta la comunicazione, la grafica e i contenuti editoriali attorno alla differenza del mio prodotto rispetto al mercato.
Molto probabilmente utilizzerò dei temi di comunicazione legati all’ecosostenibilità dei materiali e proporrò iniziative legate all’informazione del perché sia meglio utilizzare una camicia di lino rispetto ad una di cotone, di come manutenere i miei prodotti senza utilizzare detersivi inquinanti, eccetera eccetera. E’ solo un esempio veloce.
Il tema è: stai comunicando correttamente tutto questo o sei un altro dei tanti brand che vende Camice da Uomo? Perché qui il gioco non è essere uno dei tanti e sperare di essere scelto da abbastanza persone per permetterti di galleggiare con dei fatturati minimi, ma di essere il punto di riferimento assoluto per una specifica nicchia di persone che per quanto ridotta sia disposta a fare salti mortali per i tuoi prodotti, senza curarsi del prezzo, dei tempi di consegna, di un sito che può non essere perfetto per i propri standard di utilizzo.
Se non sei nella lista dei top brand al mondo per notorietà difficilmente le persone correranno da te per acquistare dato che non sapranno della tua esistenza, e a quel punto dovrai spendere parecchi soldi in pubblicità online per farti notare trasformandoti in uno dei tanti che urla su Instagram “ehi ci sono anche io, guardami”. Ma dato che ormai gli spazi pubblicitari sono saturi di brand che fanno questo gioco e i clienti sono diventati ciechi nel vedere sempre le stesse comunicazioni, il mio suggerimento è di portare questa sfida su un livello differente più semplice da vincere nel lungo periodo.
Non sai come fare? Non sai se il tuo brand ha il giusto posizionamento unico sul mercato? Allora scrivimi in privato e proviamo ad analizzare assieme il tuo brand e la comunicazione che stai facendo online.
Stai raccogliendo gli utenti in un database?
Altra non ovvietà. Moltissimi brand non hanno un database sul quale salvare i propri iscritti (alla newsletter, sms, push notification, mailing cartaceo, la scelta del mezzo è indifferente in questa fase).
Il database è il nucleo vitale del tuo brand e del tuo marketing. Da lì parte qualsiasi attività di comunicazione che andrai a fare.
Partiamo dallo strumento da utilizzare.
Se non hai strumenti preferiti e non vuoi spendere un sacco di soldi in software dalle funzionalità avanzate, ti consiglio di usare Mailchimp che ti permette di salvare gli iscritti al database e di comunicare attraverso le email con i tuoi iscritti. Il costo è gratuito sino a 2.000 iscritti e poi i costi aumentano di qualche decina di euro per qualche migliaio di utenti extra (ovvero più utenti hai più paghi). E’ un software altamente performante per i brand che non possono spendere troppi soldi in tecnologia e strumenti, ma che devono dotarsi di sistemi altamente performanti per gestire il proprio business e aumentare le vendite e di conseguenza i budget per la tecnologia.
Il mio modo di lavorare è sempre stato quello di partire da strumenti “low-cost” ma leader di mercato (quindi con supporto tecnico e migliaia di utilizzatori attivit) e una volta scalati i volumi necessari a rendere il software profittevole passare ad una versione successiva più avanzata e costosa (se realmente necessario).
La mia domanda è: perché pagare centinaia di euro al mese per mandare delle semplici newsletter quando puoi fare la stessa cosa a gratis o a qualche decina di euro? Sino a che non dovrai fare attività particolari, a parità di funzionalità necessarie per il tuo business attuale scegli anche in base al costo più basso, e i soldi che avanzano riutilizzali per spingere su Marketing a pagamento ad alto rendimento (non chiamiamola pubblicità).
Anche sul Contact e Email Marketing torneremo con i giusti tempi per affrontare un capitolo chiave per la tua strategia di comunicazione e marketing ma ti lascio di seguito alcune risorse fondamentali per permetterti di compiere i passi migliori per la tua strategia di CRM.
Risorse correlate sul tema Database e CRM:
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L’importanza del CRM come strumento per la fase di Riacquisto
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Stai tracciando correttamente i tuoi dati più importanti?
Dati. Sono e saranno la tua fonte di informazione più importante quando i volumi di traffico e di vendita saranno tali da poterti permettere di prendere decisioni migliorative su aree specifiche del tuo ecommerce e marketing. E’ quindi fondamentale installare i software corretti sin dall’inizio per avere quanti più dati possibili sin dal giorno zero.
Che software ti consiglio per partire in maniera “basica”:
– Google Analytics configurato in modalità Enhanced E-Commerce: per tracciare traffico e vendite in un unico ambiente, scoprire come e dove naviga il tuo cliente, dove possono esserci delle opportunità di merchandising “semplici”.
– Google Search Console (con connessione diretta a Google Analytics): per tracciare le ricerche provenienti dai motori di ricerca ed eventuali problemi legati al mondo SEO (Search Engine Optimization, ovvero il marketing dedicato ad aumentare la visibilità del tuo sito sui motori di ricerca senza spendere 1 centesimo di budget).
Consiglio spassionato: connetti Search Console ad Analytics così da avere anche i dati di ricerca in un’unica piattaforma così da non passare da uno strumento all’altro per fare dei controlli e analisi.
– Google Adwords e Facebook Business Manager per tracciare i dati delle tue future campagne advertising su Google, Facebook e Instagram. Anche se non andremo ad attivarli subito, averli dal giorno zero (e connessi con la parte ecommerce in maniera corretta) ti permetterà di iniziare a recuperare i dati degli utenti che visitano le tue pagine da poter intercettare nel futuro con campagne di retargeting e recall dedicate senza dover necessariamente acquisire nuovi clienti o attendere una nuova raccolta di dati dal giorno in cui deciderai di spendere. Dovrai essere pronto in qualsiasi momento con tutte le tue armi cariche e funzionanti.
Tutti questi software consigliati sono gratuiti e di semplice installazione, e sono utilizzati da tutti gli ecommerce occidentali, non solo fashion, come primo punto di analisi. Tratterò nello specifico di ognuno degli strumenti in future sessioni dedicate per aiutarti meglio nell’utilizzo approfondito e nel recuperare i giusti dati per aiutarti a prendere decisioni strategiche ed operative.
Vuoi sapere se attualmente stai già tracciando correttamente tutti i tuoi dati “essenziali” all’interno del tuo ecommerce? Contattami per organizzare una sessione privata di Data Health Check.
Stai gestendo in maniera corretta la visibilità sui motori di ricerca?
La SEO. Attività fondamentale per mostrare al mondo la propria esistenza, partendo dal doversi far trovare dai clienti che già ci conoscono e digitano il nostro nome sui motori di ricerca. Naturalmente l’obiettivo di un brand è di farsi trovare anche da chi non conosce il marchio ma cerca argomenti più generici inerenti alla categoria e prodotti di vendita.
Attività che ha delle azioni minime da eseguire proprio per gestire almeno la strategia di “esistenza del nostro marchio”. Non parlo di posizionarsi come primi su Google per chi cerca “Piumino Donna” ma posizionarsi al primo posto per chi cerca il nome del tuo brand o il nome del tuo prodotto iconico. Diciamo il minimo sindacale per poter vendere a chi già mi conosce.
Ti avviso che è un tema molto tecnico, quindi sarà necessario farti seguire da chi segue la tecnologia del tuo sito per permettergli di fare i controlli e implementazioni che sto per andarti a consigliare.
Ci sono attività basiche da fare che consiglio di ricontrollare di tanto in tanto prima di cadere in errore nel futuro e non essere più in grado di sistemare il problema senza azioni complesse sull’intera architettura del tuo ecommerce.
Eccole di seguito:
Attivare Google Search Console (già menzionato sopra, ma lo ribadisco)
Al suo interno troverai sia i dati dei volumi di traffico provenienti dalle ricerche Google, che gli errori e problemi che Google sta riscontrando ogni volta che “passa” dentro il tuo sito per leggere i tuoi contenuti e mostrarli all’interno delle sue ricerche. Ci sono errori? Di che tipo? Non sai come fare a capire come sistemarli? Allora contattami per organizzare una sessione privata di SEO Sanity Check.
Unico dominio tra sito Istituzionale e E-Commerce
Tanti brand hanno un impostazione di www.brand.it per l’istituzionale e shop.brand.it per l’ecommerce. Questo è un fattore penalizzante per la SEO del tuo brand che “sdoppierà” la sua rilevanza e ranking nei risultati dei motori di ricerca poiché per Google i due domini, a livello di “lettura dei dati”, sono valutati come separati e non come un unico sito. Ancora peggio chi ha domini totalmente diversi (del tipo www.brand.it e www.shopbrand.it) dove lo sdoppiamento non è solo tecnologico per il motore di ricerca ma anche di ranking sui motori di ricerca (ovvero riduci la possibilità di posizionarti più in alto rispetto ad avere un dominio unico).
Utilizza il sistema di directory/folder del tuo sito principale per avere la tua home su www.brand.it e l’ingresso all’ecommerce su www.brand.it/shop
Avere Title e Description univoci per ogni pagina del tuo sito e prodotto del tuo ecommerce
Naturalmente dovranno essere presenti per le lingue disponibili del tuo sito. Ricorda che per Google ogni ricerca vale 1 pagina del tuo sito, e se per una ricerca hai diverse pagine che trattano di quello specifico tema allora dovrà essere Google a decidere chi mostrerà, anche a discapito di quella che per te è la pagina migliore da mostrare al cliente. Quindi rendendo univoci i tag e attributi Title e Description sarai in grado di dare un suggerimento a Google per portarlo sulla tua pagina scelta.
Avere un solo tag H1 per ogni pagina e renderlo univoco
Qui la questione è un po’ più tecnica ma fondamentale. All’interno del codice HTML della tua pagina si può inserire un tag H1 per comunicare ai motori di ricerca qual’è il Titolo della pagina, da non confondersi con il tag Title. Per noi il Titolo è in termine giornalistico la “frase” univoca che descrive in maniera sintetica il contenuto della nostra pagina. Come già spiegato appena sopra, anche grazie alla corretta scrittura di questo contenuto Google riesce ad migliorare la scelta delle pagine da mostrare per ciascuna ricerca.
La regola è che per ogni pagina ci debba essere sempre e solo un tag H1 (mai più di uno). Ad esempio io personalmente per la homepage ”evidenzio” con il tag H1 il logo del brand per dire ai motori di ricerca “chiunque cerchi il nome del mio brand dovrà sempre vedere la Homepage del mio sito”. Per le schede prodotto sarà il nome del prodotto, per le pagine di categoria saranno i nomi delle categorie (es. Scarpe, Borse, Accessori, Abbigliamento), per pagine di servizio le specifiche funzioni (Chi Siamo, La nostra Storia, FAQ, Costi di Spedizione, Contattaci).
Link da e verso i tuoi Social
Per aumentare la rilevanza sui motori di ricerca e permettere di avere una pagina sui motori di ricerca “completamente tua” inserisci sul tuo sito all’interno del footer i link a tutti i social ufficiali del brand e per ognuno dei tuoi social un link verso la tua homepage. In questo modo i motori di ricerca potranno mostrare a chi cerca il tuo brand “Sito – Social 1 – Social 2 – Social 3” così da aumentare lo spazio dedicato al tuo brand e le possibilità di ricevere clic sulle tue proprietà online da parte di nuovi possibili clienti.
Stai vendendo “Worldwide”?
Le tue spedizioni sono disponibili in tutto il mondo? Non stai servendo solo alcune aree geografiche pensando che “tanto le vendite arriveranno solo da li”?
E’ importantissimo essere da subito pronti a poter spedire anche in Sud Corea o a Dubai perché magari oggi le tue vendite saranno relative solo alle aree limitrofe ai tuoi negozi fisici o dove hai fatto pubblicità di recente, ma un domani (speriamo prossimo) una volta che il tuo ecommerce inizierà a farsi strada su motori di ricerca, social medias e annunci pubblicitari potresti ritrovarti ad avere vendite in paesi del tutto inaspettati che puoi trasformare in clienti “fedeli” con una strategia CRM dedicata e provare a spingere per avere altri amici e connazionali sul tuo ecommerce per ampliare i volumi di vendita.
Quindi controlla che il tuo attuale spedizioniere serva tutto il mondo (naturalmente ci saranno aree impossibili da servire per qualunque corriere) anche se avrai prezzi ben più alti delle tratte Italia-su-Italia o Italia-su-Europa. Basterà solamente comunicare in maniera trasparente i costi di spedizione ai clienti e saranno loro a decidere se i tuoi costi saranno corretti per quanto alti rispetto alla necessità di avere i tuoi prodotti. In questo caso il mio consiglio aggiuntivo è di non andare a fare markup sulle spedizioni dei paesi su cui non vendi proprio per stimolare con il costo più basso possibile le vendite. Saranno eventuali markup su spedizioni nazionali o altri paesi su cui vendi a coprire eventuali costi di reso o doppie spedizioni su quei determinati paesi.
Utilizza inoltre una modalità di gestione dazi DDU (Delivered Duty Unpaid) così che sarà il cliente a pagare i costi.
Nota 1: comunicalo nelle pagine di servizio e nel carrello, il cliente non deve mai trovarsi costi extra a sorpresa, sopratutto se nel momento della consegna del prodotto da parte del corriere.
Nota 2: gestisci i prezzi di listino per i paesi in DDU in maniera differente dato che i clienti avranno un prezzo di spedizione e tasse differente da chi acquista senza dover fare dogana.
Hai un contatto per problemi di customer care?
Ultimo punto essenziale. Devi sempre avere qualcuno che possa rispondere ad una mail (minimo sindacale) o telefonata di un cliente in tempi ragionevolmente brevi. Ovviamente in Italiano e in Inglese come lingue minime (vedi punto traduzioni se hai deciso di saltarlo a piè pari). I clienti avranno sempre domande relative ai loro ordini o a prodotti di cui stanno valutando l’acquisto, domande sulle taglie o su costi nascosti di gestione dell’ordine.
Il mio suggerimento è di intercettare le domande più generiche ed inserirle in una pagina dedicata di FAQ (Frequently Asked Questions , domande più frequenti ricevute) e aiutare così i clienti a trovare le soluzioni ai loro problemi senza dover passare sempre da un servizio clienti.
In questo modo avrai meno contatti in ingresso e meno risorse da dedicare full time su questa area.
Per questa sessione Basica/Essenziale per ora è tutto. Magari tornerò in futuro con ulteriori spunti per ampliare il raggio strategico relativo al tuo negozio online.
So che è stata una bella mazzata da leggere se sei arrivato sin qui, ma come già detto è solo la parte più basica del macro-tema E-Commerce. Immagina quando toccheremo argomenti successivi di quanto e come potremo andare in profondità.
Ovviamente alcuni dei miei segreti e suggerimenti più avanzati li potrai trovare solamente se ti iscriverai alla mia newsletter o se prenoterai una sessione privata con me per migliorare in maniera specifica le vendite del tuo ecommerce e costruire una strategia corretta di comunicazione e marketing sia per chi inizia da zero che per chi spende già milioni in pubblicità ma non ottiene i corretti risultati in termini di profittabilità.