In questo caso il dato è “disarmante” per aziende che hanno come obiettivo “il fatturare” e differenziarsi dai propri competitors di prodotto attraverso il racconto della propria identità, degli elementi unici che rendono il prodotto differente e migliore degli altri, delle iniziative nei negozi (di proprietà o rivenditori) come ad esempio private sales o eventi in-store, il tutto con la finalità di portare al proprio punto vendita il maggior numero di potenziali clienti e di clienti da far riacquistare.
Senza dimenticare che costruendo oggi il database iscritti, domani quando si sarà pronti con l’apertura del proprio ecommerce non si partirà da zero nel generare vendite.
Il tutto solamente grazie all’inserimento di un box di iscrizione, dell’utilizzo di tool gratuiti e della possibilità di comunicare con una certa frequenza con i propri iscritti.
E se si riesce a fare un post al giorno su Instagram, perchè non prendere quello stesso post per mandarlo anche via mail anzichè aspettare settimane o mesi prima di rifarsi sentire?
In più, per questi brand che hanno solamente un sito vetrina ho analizzato coloro che hanno un form non funzionante. Il 17% ha un form di iscrizione alla newsletter non funzionante, per gli stessi motivi illustrati in precedenza.
Sicuramente oltre alla non conoscenza del potenziale offerto dal canale email è presente anche disattenzione (e disinteresse) verso il proprio sito web, sia che sia manutenuto internamente o da una web agency.